Nessuno Mi Crede by Mary Higgins Clark

autore:Mary Higgins Clark [Clark, Mary Higgins]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Thrillers, General, Fiction
ISBN: 9788873394396
Google: Pl5q-7qq6PAC
editore: Sperling & Kupfer editori
pubblicato: 2011-06-16T22:00:00+00:00

41

CHARLEY Shore non poté nascondere il suo stupore quando Josh aprì la porta della Moreland Interiors e vide rotoli di moquette impilati contro le pareti che coprivano metà pavimento.

«Un fraintendimento con uno dei nostri fornitori», cominciò a spiegare Josh.

«No, non lo è», lo corresse Zan. «Signor Shore o Charley, dal momento che abbiamo deciso di darci del tu. Qualcuno sta ordinando materiale sulla base di un contratto che non abbiamo ancora e si è inserito illecitamente nel mio conto bancario.»

È decisamente confusa, pensò l’avvocato, badando a mostrarsi preoccupato e nient’altro. «Quando l’ha scoperto, Josh?»

«Ce ne siamo accorti per la prima volta l’altro giorno, quando qualcuno ha acquistato un biglietto aereo di prima classe di sola andata per il Sud America a nome di Zan per la prossima settimana e l’ha addebitato sul conto dello studio», rispose Josh in tono prosaico. «Poi sono stati addebitati abiti costosi sui conti aperti nei negozi di Zan. Ora i nostri fornitori ci parlano di moquette e stoffe e tappezzeria che non abbiamo ordinato.»

«Josh sta cercando di farti capire che pensa che io stia delirando e non crede che ci sia qualche hacker in azione», corresse Zan con calma, «ma c’è e non dovrebbe essere poi così difficile dimostrarlo.»

«Come sono stati ordinati gli articoli ai fornitori?» volle sapere Charley Shore.

«Per telefono, e...» iniziò Josh.

«Dagli la lettera, Josh», lo interruppe Zan.

Il giovane la allungò all’avvocato che la lesse con attenzione. «Questa è la vostra carta da lettera?» chiese.

«Sì», rispose Zan.

«E questa è la tua firma, Zan?»

«Sembra la mia, ma non sono stata io a firmarla. Anzi, vorrei portarla alla polizia. Credo che qualcuno si stia facendo passare per me e cerchi di rovinarmi la vita e il lavoro e penso che questa persona abbia rapito mio figlio.»

Charles Robert Shore era un esperto avvocato penalista con un impressionante elenco di verdetti a favore dei suoi clienti, tanto che era una spina nel fianco di molti procuratori. Ma ora, per un attimo, rimpianse che l’amicizia con Alvirah Meehan l’avesse messo nella posizione di difendere la sua amica, una donna chiaramente psicopatica.

Scegliendo con cura le parole, chiese: «Zan, hai già denunciato alla polizia questo furto di identità?»

Josh rispose per lei. «No, non l’abbiamo fatto. Sono accadute troppe cose negli ultimi giorni.»

«Immagino», ammise Charley sottovoce. «Zan, non voglio che oggi s’introduca questo problema nella conversazione con i detective Collins e Dean. Mi prometti che non lo tirerai in ballo?»

«Perché non dovrei sollevare l’argomento?» volle sapere Zan. «Non capisci? Fa parte di un piano e quando arriveremo a fondo di questa faccenda, sapremo dove tengono Matthew.»

«Zan, fidati di me. Dobbiamo discuterne a fondo prima di decidere se e quando riferirlo ai detective.» Charley Shore diede un’occhiata all’orologio. «È ora di andare. Ho un’auto che ci aspetta dabbasso.»

«Io di solito entro ed esco dall’ingresso fornitori», confessò Zan. «C’è sempre qualche reporter che ciondola nei pressi dell’entrata.»

Charley Shore esaminò la sua cliente. C’era qualcosa di diverso in lei. Quando la sera prima l’aveva accompagnata da Alvirah, gli era parsa fragile, pallida, tremante e giù di morale.

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